
È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo.
Realismo Capitalista di Mark Fisher, una delle più lucide e semplici diagnosi della situazione in cui si trova l’occidente.
In questi giorni dovremmo trovare il tempo di leggere il geniale e imperdibile libro: Realismo Capitalista di Mark Fisher, una delle più lucide e semplici diagnosi della situazione in cui si trova l’occidente (Slavoj Zizek).
Il libro si apre con una considerazione geniale: “è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo”.
In questi giorni abbiamo la possibilità, non solo di cominciare a immaginare il futuro del sistema economico occidentale, ma di sperimentarlo.
L’avevamo anticipato in “Il Futuro debole”, il tema numero 7 dello Scenario20 Decadi Future, che esprime il disagio esistenziale, il senso di inadeguatezza, l’assenza di futuro e la paura di vivere.
Il nuovo e sempre più diffuso volto dell’infelicità che proprio Mark Fisher vede come connaturato e necessario al contesto ultraconsumistico nel quale vive l’occidente.
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Il libro si apre con una considerazione geniale: “è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo”.
In questi giorni abbiamo la possibilità, non solo di cominciare a immaginare il futuro del sistema economico occidentale, ma di sperimentarlo.
L’avevamo anticipato in “Il Futuro debole”, il tema numero 7 dello Scenario20 Decadi Future, che esprime il disagio esistenziale, il senso di inadeguatezza, l’assenza di futuro e la paura di vivere.
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